Il trioxen – gas messo a punto dall’esercito americano e causa di
svariate disgrazie nei due precedenti capitoli – è alla base dei progetti del
Colonnello Reynolds (Kent McCord), il quale mira a rianimare i morti per
trasformarli in (quasi) indistruttibili automi da guerra, ricoperti da un
esoscheletro che ne guida (e limita) i movimenti. Il figlio del Colonnello, il
ribelle ed aspirante batterista Curt (J. Trevor Edmond), un giorno, spinto
dalla curiosa fidanzata Julie (Melinda Clarke), viene a conoscenza degli atroci
e malriusciti esperimenti dello staff
del padre: essi risulteranno drammaticamente utili quando Julie perderà la vita
in un incidente stradale. Tragico epilogo.
Bizzarra divagazione nel filone zombi del regista/produttore Brian
Yuzna: il risultato è un thriller orrorifico in cui la componente sentimentale
ha un peso insolitamente alto, ottimamente incarnata dall’incredibilmente sexy Melinda Clarke, zombi innamorata
pronta a scempiare impietosamente il proprio corpo seminudo pur di non divorare
il proprio fedele amato. La fotografia di Gerry Lively è coloratissima, quasi a
sottolineare la natura fumettistica del racconto; gli effetti visivi ed il
trucco sono al limite dell’incredibile e lasciano spazio ad alcune simpatiche
(e truculente) trovate registiche. Deboli le musiche di Barry Goldberg.
CRITICA: ««½
VISIONE CONSIGLIATA: A
